Una bella testimonianza per il progetto Matematica Giocando da chi, vedendo attuato il progetto, ha riportato una testimonianza che ci inorgoglisce… grazie ad Elena Bittante!
Matematica Giocando, numeri, forme e sorrisi
Il mondo dei numeri sembra una realtà astratta che ci intimorisce sin dall’infanzia. Eppure la matematica non è un abisso di significati incomprensibili, ma il linguaggio della quotidianità che si concretizza nelle azioni di tutti i giorni, basta solo imparare a decifrarla e leggerla con altri occhi. Facile a dirsi, più complicato a farsi, eppure non servono magie, basta trovare il metodo giusto per acquisire dimestichezza con la materia.
Per i bambini, simboli e concetti matematici sono spesso incomprensibili, fonti di paure capaci di creare muri insormontabili. È proprio questa la sfida del progetto Matematica Giocando, ideato dall’Associazione “Scuole per il Terzo Millennio”, costruire un approccio diverso fondendo insieme matematica e divertimento, un binomio paradossale in base alle nostre abituali convinzioni.
Eppure questa combinazione è alla base di una strategia innovativa che prevede una didattica non frontale, ma interattiva, stimolante e produttiva per i bambini. Il progetto, realizzato in collaborazione con le scuole dell’infanzia e primarie dell’Istituto Comprensivo Raffaello, nasce come iniziativa integrativa, di supporto e di stimolo all’apprendimento, che punta a sviluppare l’intuito dei bambini e il loro potenziale naturale. Il gioco diventa un’occasione per apprendere; questa è la formula vincente del progetto, nessuna magia, solo logica. Ho seguito in prima persona questa iniziativa intervistando i docenti e osservando l’entusiasmo dei piccoli discenti.
Il programma inizia dalla scuola dell’infanzia e sviluppa una duplice strategia, didattica e comportamentale. Lo stimolo dei bambini, in prospettiva, è un lavoro lungimirante che permette loro di acquisire le basi della logica e di prendere dimestichezza con le quantità, le forme e gli insiemi, concetti che affineranno negli anni successivi. L’approccio alla matematica parte dalle fiabe, un mondo fantastico che intercetta il loro interesse e la loro curiosità e li accompagna con semplicità nel mondo dei numeri. La narrazione permette di teatralizzare i contenuti, di associare i personaggi a numeri, che vengono così introdotti con leggerezza e fantasia. Uno stimolo creativo che facilita la comprensione, accorcia i tempi dell’apprendimento e aiuta i più piccoli ad acquisire conoscenze che consolideranno nella scuola primaria. L’approccio ludico fa percepire immediatamente ai bambini il collegamento tra un personaggio della fiaba, legato all’immaginazione, e un numero, che è un simbolo legato a una realtà astratta. Raccontare una fiaba è inoltre una valida strategia contro la disattenzione, la problematica più comune di questa fascia d’età.
Matematica Giocando collega il delicato passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria con il filo rosso della curiosità, comune denominatore di tutti i bambini, elemento prezioso da coltivare e alimentare per le sue grandi potenzialità.
Anche nella scuola primaria la fiaba, il gioco e l’immaginazione sono utilizzati per facilitare la comprensione dei principi aritmetici e algebrici trasformando il gioco in apprendimento, creando entusiasmo e aspettativa. Storie fantasiose e oggetti concreti aiutano i bambini a ragionare sui concetti matematici e a sviluppare la percezione della realtà astratta a essi associata. Un aspetto molto importante è l’utilizzo di materiali che aiutano a tradurre la matematica in un’esperienza di apprendimento tattile. Per esempio, il gioco delle tabelline con i cubetti collega oggetti concreti a simboli e quantità astratte e diventa un’occasione formativa che permette ai bambini di visualizzare e ricordare con più facilità i risultati delle moltiplicazioni che hanno costruito con le proprie mani. Il materiale “non strutturato” coinvolge e fa recepire facilmente il significato di tutte le operazioni di calcolo, un traguardo raggiunto da Matematica Giocando e confermato dai docenti. Le azioni semplici, pratiche e funzionali rendono concreti e comprensibili concetti astratti, anche una semplice camminata per l’aula permette di comprendere il suo perimetro utilizzando il passo come indice di misura. Un metodo semplice, che tiene viva l’attenzione e cattura l’interesse. La constatazione dei risultati ottenuti confermano un apprendimento naturale e senza sforzo grazie all’utilizzo di unità di misura alternative per capire entità e grandezze diverse. Anche l’errore è visto come una importante occasione formativa. Il progetto ha entusiasmato il corpo docente perché facilita l’apprendimento e la crescita personale di ogni bambino, nel rispetto dei suoi ritmi. La concretezza del gioco porta il bambino ad imparare la matematica divertendosi. Il gioco non è solo un diritto per i più piccoli, ma una strategia innovativa e creativa, valida per tutti, capace di trasformare le paure in stimoli e la curiosità in entusiasmo per la conoscenza.
Chissà se esiste una formula matematica per l’entusiasmo.
Elena Bittante